La Blefaroplastica non chirurgica

Pubblicato in La Rubrica del Medico
in data:
13
Gennaio
2021

LA BLEFAROPLASTICA NON CHIRURGICA viene definita “non ablativa” in quanto si effettua senza incidere, senza asportare cute in eccesso, senza asportare grasso e senza modificare il muscolo orbicolare delle palpebre.

Lo strumento non funziona se tenuto a diretto contatto con la cute da trattare. ma necessita di un piccolo spazio per poter generare l’arco voltaico. ll plasma genera un arco voltaico paragonabile ad un piccolo fulmine che agisce a livello epidermico creando la sublimazione di aree puntiformi, meno di un millimetro quadrato. La sublimazione del tessuto dove c’è il diretto passaggio dallo stato solido allo stato gassoso, riduce il danno dei tessuti circostanti paragonato all’elettrobisturi. Studi clinici hanno già provato l’efficacia della tecnologia per la blefaroplastica non chirurgica, ma le applicazioni e la versatilità di tale tecnologia risulta di ampio spettro nell’ambito sia dermatologico sia della medicina estetica. La sola applicazione dell’anestetico topico, senza necessità di anestesia locale rende il trattamento privo di rischi ed altamente accettabile per il paziente.

Il meccanismo d’azione che limita estremamente il danno tissutale e l’assenza di raggi luminosi o correnti che possano propagarsi in sedi diverse rispetto a quella trattata rendono pressoché inesistenti controindicazioni assolute alla plasma, sebbene sia doverosa la raccolta di un’accurata anamnesi clinico-patologica. Il decorso post trattamento delle croste è reso particolarmente agevole dall’applicazione del fondotinta che con effetto camouflage permette il ritorno all’immediata vita sociale. L’effetto transitorio di maggiore entità è l’edema palpebrale: tale fenomeno è area dipendente e può quindi essere valutato secondo i desideri e le aspettative del paziente: tali modalità operative devono essere concordate con il paziente. L’eritema post trattamento è un fenomeno spontaneo, dovuto al meccanismo di riparazione tissutale ed è stato riscontrato maggiormente persistente nei pazienti con eritrosi del volto.

La plasma exeresi risulta tuttavia essere una metodica operatore dipendente: non esistono parametri predefiniti e pertanto l’esperienza del medico risulta di particolare importanza sia nella disposizione degli spot sia nel tempo di applicazione degli spot stessi. La rapidità di esecuzione, il down-time praticamente inesistente per il paziente e la versatilità dello strumento, ne fanno un ottimo alleato.

Letto 4292 volte Ultima modifica in data: Mercoledì, 13 Gennaio 2021 09:50